Il condizionatore non funziona? Prima di chiamare il tecnico controlla questo difetto comune

Quando il condizionatore non funziona correttamente, la tentazione di chiamare subito un tecnico è forte, soprattutto nelle giornate più calde. Tuttavia, prima di ricorrere all’assistenza professionale, è consigliabile eseguire alcuni semplici controlli che spesso consentono di risolvere il problema in autonomia o, quantomeno, di fornire indicazioni precise al tecnico per un intervento più mirato e rapido. Uno dei difetti più comuni riguarda elementi facilmente verificabili e spesso trascurati durante l’utilizzo quotidiano del climatizzatore.

Cosa controllare se il condizionatore non si accende

La prima cosa da fare se il condizionatore non si accende o non risponde ai comandi del telecomando è, per quanto banale possa sembrare, verificare l’alimentazione elettrica. Un fusibile saltato, una presa elettrica difettosa o una semplice mancanza di corrente possono facilmente essere la causa del problema. In questi casi:

  • Assicurarsi che l’interruttore generale sia attivo e controllare eventuali scatti sul quadro elettrico di casa.
  • Verificare lo stato delle batterie del telecomando: a volte il comando non invia il segnale perché le batterie sono scariche o mal posizionate, oppure il telecomando stesso è difettoso.
  • Provare ad accendere manualmente il climatizzatore tramite il tasto presente sull’unità interna, qualora possibile.

Se il display del telecomando non mostra nulla o è poco leggibile, sostituire subito le pile. Questi controlli permettono di escludere le cause più semplici legate all’alimentazione, evitando inutili interventi tecnici.

I filtri dell’aria: il difetto più trascurato

Uno dei guasti più frequenti che provoca il blocco o il cattivo funzionamento dei condizionatori è la presenza di filtri dell’aria sporchi o ostruiti. Nel tempo, polvere, peli di animali e residui vari bloccano il normale flusso d’aria, causando conseguenze come:

  • Surriscaldamento dell’unità interna o esterna.
  • Riduzione della potenza di raffreddamento o riscaldamento.
  • Emissione di aria viziata, umida o maleodorante.
  • Spia lampeggiante o blocco totale dell’apparecchio.

Per rimediare, occorre semplicemente rimuovere i filtri ogni 2-3 mesi, lavarli in acqua tiepida e lasciarli asciugare prima di rimontarli. Un filtro sporco obbliga il sistema a lavorare sotto sforzo, aumentando il rischio di guasti anche più seri, come il blocco del compressore o la formazione di ghiaccio sulla batteria interna.

Livelli di refrigerante e perdite nell’impianto

Altre cause molto comuni di malfunzionamento sono legate al livello e alla tenuta del gas refrigerante. Se il condizionatore:

  • Raffredda molto poco rispetto al passato.
  • Emette rumori insoliti durante il funzionamento.
  • Tende a spegnersi dopo pochi minuti.

è possibile che il livello di refrigerante sia basso o ci sia una perdita nell’impianto. In questo caso, il sistema non riesce a mantenere la temperatura e può entrare in protezione bloccandosi.

Un controllo sommario che puoi fare è osservare se sull’unità esterna si formano cristalli di ghiaccio o se senti strani sfiati d’aria. Tuttavia, la ricarica del refrigerante e la ricerca di eventuali perdite devono essere eseguite solo da un tecnico autorizzato, poiché richiedono attrezzature specifiche e la gestione di gas fluorurati regolamentati.

Altri controlli facili prima di chiamare un tecnico

Il condizionatore che non funziona o che si spegne in modo anomalo può essere la conseguenza di altri difetti minori ma risolvibili:

  • Controlla il termostato: assicurati che sia impostato sulla temperatura desiderata e nella modalità corretta (raffreddamento o riscaldamento); verifica anche che il sensore interno non sia sporco o ostruito.
  • Assicurati che l’unità esterna sia libera da foglie, polvere o altri detriti che potrebbero bloccare il corretto scambio d’aria.
  • Nel caso di accensioni e spegnimenti ciclici frequenti, sospetta una protezione da surriscaldamento legata al compressore o al motore del ventilatore, o ancora connessioni elettriche allentate o danneggiate.
  • Osserva eventuali spie di errore che lampeggiano sul pannello: in molti casi, il manuale d’uso del modello indica la causa del guasto associata al codice di errore.
  • Presta attenzione a rumori inconsueti (strisciamenti, ticchettii, vibrazioni forti): possono essere il segnale di parti interne allentate o usurate che vanno verificate il prima possibile.

Quando è il momento di chiamare il tecnico

Se i controlli sopra indicati non risolvono il problema e soprattutto se sospetti guasti elettrici o meccanici più complessi – come una scheda elettronica danneggiata, il motore del ventilatore in avaria o danni al compressore – è fondamentale rivolgersi a un professionista specializzato:

  • Gli elementi elettronici interni e la gestione del compressore richiedono competenze e strumenti specifici, ed errori di montaggio o diagnosi potrebbero provocare danni irreversibili.
  • La presenza di perdite di gas refrigerante è un intervento riservato per legge a personale abilitato, sia per ragioni ambientali che di sicurezza.

Programmare una manutenzione ordinaria almeno una volta all’anno è la strategia migliore per prevenire i guasti più comuni, garantire aria salubre e ridurre i consumi energetici. Un condizionatore mantenuto in condizioni ottimali raramente si blocca improvvisamente e consente di evitare spese impreviste per riparazioni urgenti.

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